Studenti in Quota

Manifesto per la rinascita post-pandemica

Benché l'uomo contemporaneo trascorra gran parte del suo tempo davanti allo schermo di un computer, ha conservato i piedi ed è ancora in grado di mantenere la posizione eretta. Con le mani ha fabbricato gli oggetti di cui è diventato schiavo; con i piedi può riconquistare la libertà perduta.

Le mani sono ambiziose: il loro carattere prensile le rende prone all'avidità di avere; sono inclini ad afferrare, a stringere, a trattenere. I piedi sono sempre vuoti: ci richiamano alla sobrietà, all'essenzialità, alla temperanza.

Le mani sono i terminali dell'intelligenza, che facilmente si lascia irreggimentare; i piedi non fanno calcoli: sono molto meno malleabili.

Le mani arraffano, spintonano, recintano; i piedi percorrono la terra che è di tutti e ci conducono ai nostri veri tesori: la luce del sole, l'aria trasparente, il volto dell'altro, l'acqua di sorgente.

La rinascita è alla nostra portata, ma occorre cambiare paradigma, per il ben-essere dei viventi.
Anteporre l'interesse economico alla salute del pianeta è un crimine contro l'esistenza!

Le mani imparino dai piedi, che conoscono la strada.
La salita non spaventi: i piedi sanno che la retta via è sempre la più dura.

Le mani devastano, ma possono anche piantare nuove foreste; le mani bombardano, ma possono anche salvare uomini e animali; le mani avvelenano, ma possono anche nutrire.    
Allora ritorneremo a darci la mano, impareremo a darci una mano e scopriremo che tenersi per mano è la chiave della salvezza.

Back to top