Trekking "dei morti"
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Archiviato con nonchalance il primo dei tre trekking programmati per la stagione escursionistica 2016/2017: una bella sgambata sull’Appennino tosco-emiliano, tra le province di Lucca e Reggio Emilia, con salite al monte più alto della Toscana (il Prado) e alla seconda cima dell’Emilia-Romagna (il Cusna).
Tutto fin troppo facile: condizioni meteo perfette, tempi di percorrenza come al solito polverizzati, passaggio dall’ora legale all’ora solare che ci ha consentito di riposare un po’ più dell’ordinario.
Visibilità ottima: dal gruppo del Rosa al Monte Amiata, dalla Pietra di Bismantova al Cimone, con l’intera catena delle Apuane “a portata di mano” e, dietro, Corsica ed isola d’Elba.
Sul Cusna, il nostro sguardo era fatalmente attratto dall’estremo lembo sud-orientale della Liguria, con il Gottero, il Golfo dei Poeti, Portovenere, la Palmaria e l’isola del Tino in bella evidenza.
In vetta al Prado abbiamo conosciuto un fotografo che sta preparando una guida escursionistica della zona (sulla quale comparirà probabilmente anche una foto che ci ha scattato) e un formatore della scuola di alpinismo giovanile della Garfagnana che ha manifestato interesse sincero verso il nostro progetto.
Dopo il tratto parmense (percorso nel gennaio del 2015) e quello reggiano (esplorato ieri e l’altro ieri), non possiamo che proseguire nella perlustrazione dell’affascinante Appennino tosco-emiliano aggiungendo – l’anno prossimo – il segmento modenese. Nel frattempo, per le vacanze di Natale ci aspetta la GEA Sud, un intrigante itinerario attraverso l’Alta Val Tiberina e le Foreste Casentinesi, sulle orme di San Francesco.
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